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Le Castella, Isola Capo Rizzuto

Le Castella è una frazione di Isola Capo Rizzuto.
Questo centro abitato è situato sulla punta di una piccola penisola che "chiude" a nord il Golfo di Squillace.

Il Castello, che sembra ergersi dal mare, è stato costruito da Andrea Carafa prima del 1521, ma le sue origini sono molto più antiche. Infatti, pare che Annibale, durante la seconda guerra punica, abbia fatto costruire la prima torre, nel tentativo disperato di resistere alle legioni romane.

La fortificazione costituiva uno dei punti più importanti del sistema difensivo ideato per contrastare le frequenti invasioni turche. Ma il 29 aprile del 1536, il baluardo non riuscì a resistere all'assalto del terribile Cheireddin Barbarossa, considerato un autentico predone dei mari.
Dopo sette giorni di assedio il Castello, dentro il quale si trovava asserragliata la popolazione del luogo, fu costretto a capitolare.

Tra i tanti, venne fatto prigioniero il giovane calabrese Giovan Dionigi Galeni, che si guadagnò la libertà mettendosi al servizio dei musulmani e con il soprannome di Occhialì divenne un potente ammiraglio del sultano di Tunisi.

Itinerario
Le Castella, che conta una popolazione di appena 800 abitanti, è considerata una tra le più suggestive località turistiche calabresi. A pochi chilometri, più a nord, lungo la statale 106 che porta a Crotone, si trova Capo Colonna, una località così chiamata per la splendida colonna dorica del tempio di Hera Lacinia. Questa, tra i più celebrati dell'antichità, è unica testimonianza superstite del glorioso passato della magno greca Kroton.

Le Castella è la propaggine costiera del Marchesato, un altopiano caratterizzato da un paesaggio arso e bruciato dal sole. Il luogo è "vivacizzato" dalla presenza di centri caratteristici, quali la bizantina Santa Severina, "appollaiata" su un'alta rupe tra faggi e querce, a guardia della vallata del fiume Neto; Caccuri, lungo la strada che conduce alla Sila tra filari di castagni; e più a nord Cirò, col centro storico caratterizzato da un intreccio di stradine.

Arte e Cultura
Una miriade di feste dedicate ai santi patroni attesta la devozione dei calabresi. Al sentimento religioso si fonde l'origine pagana delle celebrazioni, carica di simbolismi. E' il caso della festa della Pita che si tiene ad Alessandria del Carretto: un abete gigantesco (la pita) viene raccolto nei vicini boschi e piazzato al centro della piazza del paese.

Alla sua estremità vengono appesi dolci e doni. Alla fine della giornata, densa di processioni e musiche, i sostegni che tengono fermo l'albero vengono rimossi e questo cade in maniera spettacolare al suolo. Un'altra festa tipica è quella del peperoncino a Cerchiara: viene premiata la pianta di peperoncino più bella. Sempre a Cerchiara si tiene la festa degli Emigranti: per festeggiare i lavoratori che ritornano per le vacanze estive si tiene una messa notturna a cui seguono una fiaccolata e dei fuochi d'artificio.

Di origine molto antica è la festa dei Massari che si tiene a Bruzzano Zeffirio. Si narra che, disperati a causa di una lunga siccità i contadini portassero la statua della Madonna in processione e che miracolosamente iniziasse a piovere. Da allora si ricorda l'avvenimento con processioni, giochi e musica. patate ed i capperi.

Artigianato Calabrese
L'artigianato calabrese non ha subito mutamenti tecnologici rilevanti. Gli strumenti utilizzati sono sempre stati gli stessi: il telaio a mano, lo scalpello, il coltellino, il tornio a ruota che si manovra con il piede. Tra le diverse forme quella più importante, sia per produzione, che qualità, è la ceramica. Il centro principale è Seminara, ma non devono essere tralasciate le produzioni di Gerace, Squillace, Bisignano, Badia di Nicotera Belvedere, Roseto e molti altri centri.

Le matrici culturali sono diverse, e in ogni luogo ci sono delle particolarità, ma le tecniche restano uguali. Le realizzazioni di Seminara sono variopinte, anche se con poche tonalità, quelle di Gerace, invece, sono principalmente grezze, con qualche leggero tocco di blu o rosso. In fine, quelle di Badia di Nicotera vengono ricoperte di vernice lucida. Tra gli oggetti più caratteristici ricordiamo le maschere, le bottiglie antropomorfe dette "babbaluti", le lucerne, le giare e le caraffe. Antichissima quanto l'arte della ceramica è quella della tessitura popolare. In passato quest'arte era diffusa in tutta la regione; oggi, invece, la produzione più consistente si ha nell'area centro-settentrionale della Calabria.

Area Marina Protetta Capo Rizzuto
La natura non poteva essere più prodiga nei confronti del mare di Isola Capo Rizzuto e di Crotone. La Riserva Marina è una delle più affascinanti aree protette del Mediterraneo, la cui bellezza è di rivelazione immediata: l'occhio distingue dapprima i colori autentici e cangianti del cielo e del mare e quindi gli scogli, l'argilla, la sabbia da cui sembrano esalare i profumi d'un tempo e i significati puri dell'esistenza del passato. Si tratta di un itinerario sopra e sotto il mare, affidato alla nostra volontà di salvaguardia, al fine di evitare che la negligenza del presente possa arrecare danni devastanti nel futuro.

Per promuovere la conoscenza dell'Area Marina Protetta, l'Ente Gestore mette a disposizione dei visitatori i seguenti servizi: corse con battelli a fondo trasparente, per offrire la possibilità anche a chi non s'immerge di osservare gli splendidi fondali. L'acquario, dove sono esposti gli esemplari delle specie marine rintracciabili nell'area protetta.

I centri accoglienza di Le Castella e Crotone, dove è possibile visitare mostre di fotografia ed acquistare gadget e pubblicazioni specializzate. Inoltre si possono effettuare escursioni in barca a vela e diverse attività di pesca (palamito, reti, traino) con pescherecci autorizzati attraverso il servizio di pesca turismo.